sabato 31 marzo 2012

Qualcosa sul Prosciutto Iberico

In Italia si fanno dei grandi prosciutti, questo è vero, ma quello che viene riconosciuto dal mondo come il "migliore" è proprio lui, Il Jamon Iberico Puro de Bellota. Ma cerchiamo di fare chiarezza, non è tutto oro quel che luccica. Molti diranno "Patanegra", non vuol dire niente se non zampa nera, non è una classificazione riconosciuta e non ci fa capire se stiamo mangiando un prodotto di qualità o meno, i Patanegra si trovano in commercio di qualità molto alta ma anche molto bassa. L'etichettatura dei prosciutti iberici è abbastanza facile, ma non ci aiuta di certo a capire meglio cosa ci stanno offrendo. 
La classificazione prevista dal consorzio del real iberico prevede l'utilizzo di tre denominazioni:
Bellota- quando almeno il 60% del peso dell'animale è stato acquisito mangiando ghianda
Recebo- il 30% del peso viene dalla ghianda, il resto da mangimi autorizzati
Cebo- quando viene alimentato solo con mangimi autorizzati
Ma questa classificazione non basta a distinguere quando è il caso di spendere molti soldi per questa prelibatezza e quando no. La cosa a cui dobbiamo stare attenti è che sia "Puro" cioè di pura razza iberica Alentejana, cosa questa molto rara, la produzione è infatti in mano a pochissime famiglie spagnole, si contano su due mani, e chiaramente non intendono allargarla ad altri, per mantenere la razza purissima, fanno uscire dai loro allevamenti solo femmine o maschi castrati. Soltanto partendo dalla razza purissima si può ottenere un prodotto di altissima qualità, che potremo riconoscere dalla caratteristica caviglia sottilissima (regola che vale anche per i cavalli purosangue), dal morbidissimo grasso che accarezzandolo tra le dita fonderà fino a scomparire, diventando oleoso e senza fibra.
in Le cose che fanno grande questo prodotto sono La Razza, L'Ambiente, La mano di chi lo produce. I "cerdo iberico puro" vengono fatti pascolare in spazi molto ampi, non più di un animale ogni due ettari di querceto, in questa fase c'è la "montanera", che inizia generalmente nel mese di settembre al cadere delle prime ghiande, si protrae fino a marzo, ogni maiale mangia 6/7kg di ghiande al giorno. Vengono macellati al raggiungimento del peso ideale  di circe 160kg e le cosce lavorate artigianalmente vengono cosparse di sale marino, lasciandole in media tanti giorni quanti sono i kg di peso, successivamente vengono lavate, messe in asciugatura e poi in stagionatura in celle sopra i 700mt di altitudine per almeno 12 mesi, segue l'invecchiamento per almeno 24 mesi, interviene poi il "mastro jamonero" che effettua la spillatura "cala" per verificarne la stagionatura. Difficilmente si parla di mesi di stagionatura nel prosciutto iberico, in quanto vengono messi in commercio solo dopo la conferma della spillatura con osso di cavallo e la certezza che questo sia pronto. Pertanto riassumendo il prosciutto iberico una volta in commercio ha almeno 36 mesi di stagionatura, ma non è raro andare oltre, la cosa su cui prestare attenzione è che una volta in possesso del prosciutto, lo stesso va consumato entro un breve periodo per evitare che indurisca per il proseguire della stagionatura. Una volta iniziato il prosciutto va conservato in luogo fresco ed asciutto, non in frigo, e va utilizzato stando attenti a coprire con il suo stesso grasso la prima fetta. Caratteristica di questo prodotto è la grandissima ricchezza di acido oleico nei grassi che all'analisi risulteranno poliinsaturi e quindi sani, tanto da farlo consigliare a chi ha problemi di colesterolo. La degustazione del prosciutto ci donerà un esperienza unica, un sapore netto, dolce e intenso, con ricordi antichi e oramai introvabili. In Spagna vi è anche il famosissimo Jamon Serrano prodotto nella zona Est, da maiali bianchi allevati allo stato brado, buono ma di qualità molto inferiore. Il taglio del prosciutto è un arte e va effettuato con molta attenzione per non minimizzare la già bassissima resa, intorno al 60%, del pregiato salume. Guardando questo video vedrete come effettuare il taglio del prosciutto iberico. Quando qualcuno dice che è un prodotto caro io cerco di invitarlo a riflettere e di fargli capire che è costoso per come viene prodotto ma non caro che è diverso, poi se cerchiamo il prosciutto più costoso al mondo è questo venduto a Londra nel 2010 per 1800£ circa 400€ al kg. I marchi più conosciuti per qualità sono Maldonado, Sanchez Romero 5J, Joselito, Beher ecc...

Come sempre Grazie.

martedì 13 marzo 2012

Winetrip 5 - Viaggio in Germania - 22 Marzo 2012

Mosella
Eccovi la conferma dei vini ed il menù della serata, che stavolta come preannunciato sarà meno "tipico" dei soliti.
Osteria 12 Rondini di Foligno ore 20.30.
"Ma i tedeschi fanno il vino?" è la classica domanda che mi facevano e che purtroppo ancora spesso mi fanno. Di gran lunga l'area vitivinicola che più mi affascina, una produzione sostanzialmente basata su un unico vitigno, il Riesling, re incontrastato di questi territori freddi dove ha trovato la sua massima espressione. Il nostro viaggio attraverserà le principali zone vinicole, dallo Pfalz (Palatinato) alla Mosella, passando per la Nahe, la Rheingau, la Rheinhessen e la Saar.
Un viaggio davvero intrigante ci porterà a conoscere oltre alle zone anche le difficilissime nomenclature dei vini tedeschi, attraverso le varie classificazioni.
Ecco intanto un accenno a cosa proveremo:

Finger food di entrata
- Riesling Brut 2007, Peter Jacob Khun - Rheingau

Petto d'oca affumicato con insalata agli agrumi
- Riesling Trocken 2010, Wittmann - Rheinessen

Risotto al Blu del Monviso
- Riesling Tonschiefer Trocken 2009, Donnhoff - Nahe
- Riesling Ruppersberger P.C. 1998, Dr. Burklin-Wolf - Pfalz

Coscia d'anatra al foie gras
- Riesling Spatlese Goldtropchen 2009, Haart - Mosel

Dolce di mele
- Riesling Auslese Saarburger Rausch 1999, Zilliken - Saar

Le nostre serate hanno sempre lo scopo di divulgazione e crescita culturale, ringrazio in anticipo Damiano dell' Osteria 12 Rondini per avermi "prestato" il suo locale per una serata.

Costo del biglietto per il viaggio tasse comprese €48

Per le prenotazioni potete contattare me al 3475871111, lasciare una prenotazione nei commenti con numero di telefono, inviare una email a alesio.piccioni@gmail.com o chiamare direttamente l'osteria 12 rondini.


Grazie

mercoledì 7 marzo 2012

Cool Time with Winetrip - 09 marzo 2012

Cosa sarebbe la Francia delle bollicine senza il suo mitico Champagne?
E' una domanda che spesso ci facciamo, ora forse troveremo una risposta.
Attraversando tutto il paese alla ricerca dei loro migliori prodotti, realizzati con il metodo classico, tante sono state le sorprese e le scoperte. Ci faremo massaggiare il palato da 4 prodotti provenienti da diverse aree e da diversi vitigni, assaggeremo anche quella che è stata una vera rivelazione per me, un Cremant de Bourgogne di altissimo livello, che alla cieca non ho faticato a scambiare con uno Champagne di buonissima qualità, Vive-la-joie di Bailly Lapierre 2006.
Il tutto in una formula molto "easy", un aperitivo dalle 19.30 alle 21.30, nel nuovo polo enogastronomico di Foligno, Cucinaa, del trio Pizzoni-Gubbiotti-Santilli che ci prepareranno degli interessanti finger food ed un risotto.
Come sempre la serata è ad esclusivo scopo di crescita culturale e grazie alla collaborazione di Winetrip e Cucinaa siamo riusciti contenere di molto i costi portando il prezzo della serata a 20€ tutto compreso.
Vi pregherei di contatarmi per confermare l'adesione alla serata.
Alesio Piccioni:
alesio.piccioni@gmail.com
- 3475871111

sabato 3 marzo 2012

Facciamo finalmente un pò di chiarezza sul Baccalà!

Buongiorno a tutti, come sempre prendo spunto da una discussione avvenuta a tavola, per poter parlare di uno dei prodotti più importanti della nostra tradizione, Il Baccalà. Protagonista di migliaia di ricette appartenenti alla tradizione italiana, vanta una quantità di falsi, d'autore e meno, che talvolta ci porta a non saper ben distinguere la verità.
Ma torniamo alla discussione di cui sopra, in un famoso ristorante ci portano questo piatto  di "baccalà" ed uno dei commensali gourmet inizia a tessere le lodi del cuoco per la preparazione di questo piatto, a cui seguono altri complimenti, poi arriva il cuoco a tavola ed il gourmet dice al cuoco, come prepari questo magnifico baccalà? Interrompo io la bella scenetta, con alzata di mano, e dico, "Scusate signori, il piatto è buono ma non è certo baccalà!" il gelo scende nella sala e nei volti di tutti. Lo chef, colpito dalla mia affermazione e vivamente arrossito dice "effettivamente da oramai 3 anni utilizzo merluzzo fresco, in fondo è lo stesso!" vi lascio immaginare come è andata a finire.

Il Gadus morhua, conosciuto come merluzzo atlantico è il pesce alla base della produzione di Baccalà e dello stoccafisso, che ben conosce la mia amica Chiara Maci di Sorelle in pentola, che vi invito a leggere per lo speciale sul loro viaggio in Norvegia alla scoperta dello stoccafisso.
In Italia la confusione è talmente "radicata" che persino piatti della tradizione come il baccalà alla vicentina o il baccalà all'anconetana, in realtà vengono realizzati con lo stoccafisso.
Per fare il baccalà, i pesci pescati vengono decapitati, eviscerati, dissanguati e lavati accuratamente con acqua di mare e ghiaccio,  arrivati nei depositi vengono aperti a formare la classica farfalla, con al centro la spina dorsale che li unisce, messi sotto sale e impilati in cataste di un metro per favorirne la pressatura. Le pile vengono poi fatte ruotare, portando le farfalle dal basso in alto, in modo da pressare tutti i pesci uniformamente. Questa operazione che dura almeno 3 mesi fa si che avvenga "l'asciugatura dell'osso", passaggio fondamentale per avere un buon baccalà perchè permette lo spostamento del midollo dall'osso alla carne, che andrà poi a formare la pregiatissima "gelatina". La successiva dissalatura deve avvenire lentamente, a temperature basse, mai in acqua corrente da 3 a 14 giorni a seconda della pezzatura. Tutto questo farà arrivare sul nostro piatto un trancio di pesce dal sapore ineguagliabile di salagione, gelatinoso, dalla consistenza in bocca quasi cremosa. Uno dei principali metodi per riconoscere se abbiamo un buon baccalà nel piatto è annusarlo, deve avere un odore abbastanza pungente, la pelle deve essere lucida e facendo pressione sopra ad esso con la forchetta si deve aprire in "petali" e sfogliare, la gelatina è visibile anche ad occhio nudo.
Ricetta e foto di Riccardo Benvenuti, Baccalà fagiolo risina,limone candito e riduzione di sagrantino
www.ilsestogusto.com
La qualità di questo pesce è ben visibile!
Ma cerchiamo di capire meglio che sta succedendo. Il baccalà lavorato come sopra è chiaramente un prodotto pregiato e molto costoso da realizzare, diffidate quindi di chi vi offre baccalà economico. Come in molte cose però le leggi sono strane, in Spagna ad esempio con il termine Bacalao si intende sia il merluzzo fresco che il salato, cosa che chiaramente appena saltata all'occhio dei truffaldini, ha permesso di importare del merluzzo siringato di sale poi congelato, spacciandolo per baccalà dissalato, che comunque chi compra sa e rientra anch'esso nella categoria. Ce ne sono poi degli altri che ci portano dei bei filettoni di baccalà dissalato conservati in atmosfera modificata, cosa che comporta l'addizione di conservanti, allora mi chiedo che senso ha.
A conferma di quanto detto ho appena portato 4 campioni di prodotto all'Istituto Zooprofilattico di Perugia per farli analizzare, quindi tra poco... nomi e cognomi.
Vi invito a leggere questo documento spagnolo che denuncia la truffa del Baccalà.
Inoltre vi inserisco un utilissimo strumento fornitomi dall'IZSUM di Perugia per conoscere i nomi scientifici del pesce.
Ringrazio l'amico Antonio Vasile, docente master Slow Food per tutte le occasioni che mi da di approfondire la mia conoscenza della materia.

mercoledì 15 febbraio 2012

Winetrip 4 - Viaggio in Alsazia


Vigneto "estremo" di proprietà della
Domaine Zind-Humbrecht

Buongiorno a tutti, stiamo preparando l'ennesimo tour di Winetrip per tutti gli appassionati dell'eccellenza. La data del viaggio è il 1° marzo 2012 e lo effettueremo nello storico ristorante di Santa Maria Degli Angeli-Brilli Bistrot. Questa volta la mia amica Franca Brilli si è davvero superata, ordinando tutte le materie prime necessarie a realizzare i piatti direttamente dall'Alsazia. I veri appassionati sono certo che non vorranno mancare a questa splendida serata, grazie alla quale potremmo assaggiare i prodotti di una delle zone vitivinicole più interessanti al mondo, mia grande passione e punto di arrivo per molti. I posti sono come al solito molto limitati, vi inviterei pertanto a prenotare il prima possibile.
Questo il menù della serata, la denominazione dei piatti varia in base alla micro regione dove ci troviamo ed al suo differente dialetto:


Lewerknaepfele mit Beerawecka
Quenelle di fegato di Colmar, pan di spezie con frutta secca macerata nello shnaps e frutta candita
Pinot Gris 2009
Schoffit - Colmar

Riesling-Pastete
Pasticcio di vitello al Riesling
Riesling Hart 2009
Schoffit - Colmar

Grumbeerekiechle mit Bibeleskaes
Frittelle di patate su formaggio fresco contadino 
Flemmekueche
Torta con panna acida, cipollotti e lardelli
Gewurztraminer Grand Cru Altenberg 2006
Gustave Lorentz

Surkraut
Choucroute Alsaziana
Il più tipico dei piatti alsaziani deve il suo nome al protagonista del piatto, il "cavolo acido" (Surkrut) che viene accompagnato da tagli e salsicce di maiale alsaziano.
Pinot Gris Rotenberg 2000
 Zind-Humbrecht Turckeim

Munster
Formaggio alsaziano di mucca a crosta lavata
Bretzel
il simbolo dei panettieri dal XIV secolo
Selections de grains nobles
Gewurztraminer Herrenweg Vielles Vignes 2008
Zind-Humbrecht - Turckeim

Soufflé glacé au Marc de Gewurztraminer con Kougelkopf tostato, Tarte aux Myrtilles
Marc De Gewurztraminer vendages tardives 1988
Jean-Paul Metté Artisan-distillateur d'Alsace - Ribeauvillé

Appena avrò la conferma sulla disponibilità dei vini vi darò anche il prezzo della serata.

Alesio Piccioni

sabato 11 febbraio 2012

Contraddizioni, mitologia, ideologia spicciola. Il Pesce Crudo.

Continua la mia piccola diffusione di cultura enogastronomica, prendendo spunto da ciò che mi è successo qualche tempo fà in una gastronomia di Foligno.
Entro in questa gastronomia ed inizio a parlare con la titolare, una ragazza brillante, parliamo un pò di prodotti, e già mi chiedo come sia possibile che in Italia venga permesso di aprire un locale del genere senza avere alcun obbligo di cultura in materia, arriviamo al pesce, vi illustro il dialogo:
Io- Ho una grandissima selezione di ostriche, ce ne sono a listino 8 tipologie e vari formati, potrebbe essere interessante per te proporle accanto a ciò che già lavori.
Lei- No, guarda io non voglio far sentire male nessuno.
Io- Ma guarda che con le ostriche non c'è alcun rischio, si mangiano vive.
Lei- E come no, ogni giorno finosce gente all'ospedale perchè le ostriche fanno male.
Io- Stai sbagliando, le cose che fanno male, e parecchio, sono quelle che già hai nel tuo bancone, tipo le alici marinate che ti fai da sola.
Lei- Sono anni che le faccio, parto dal pesce fresco, poi le marino, non è morto mai nessuno!
Io- Le abbatti?
Lei- Come??? Che vuoi dire?
Ecco, sappiate che uno dei pesci più infestati dall'Anisakis è proprio l'alice, e la marinatura non risolve nulla in quanto il batterio resiste in ambiente acido.
Il risultato è stato che la signorina si è pure arrabbiata.

Ma facciamo un passo indietro, il pesce crudo non si può mangiare, a meno che non sia stato preventivamente trattato termicamente.

Questa la legge nata da un ordinanza ministeriale del 12/05/1992 Misure urgenti per la prevenzione delle parassitosi da Anisakis il successivo regolamento CE n. 853/04 ha esteso l’obbligo di tale pratica a tutti i prodotti ittici destinati ad essere consumati crudi o sottoposti a trattamenti di marinatura o salatura non in grado di inattivare le larve.
Cos'è l'Anisakis, è un nematode (vermi dalla sezione circolare) appartenenti alla famiglia Anisakidae, che si trova nell’intestino di pesci e mammiferi marini. Gli adulti di Anisakis si trovano nella cavità celomatica dei pesci (area del pesce dove sono contenuti i visceri che vengono asportati per il consumo). Il pericolo è costituito dalla possibilità che dopo la pesca a causa di una eviscerazione tardiva o di una infestazione massiva, i parassiti possano migrare nelle carni del pesce. Possono essere visti con un osservazione accurata ad occhio nudo, essendo lunghi a seconda delle specie da 1 a 2 cm, molto sottili, tanto da ricordare i capelli di colore bianco lattescente.
Pensate che la zona con più infestazione da Anisakis è la costa tra Ancona e Pescara, dove è tradizione mangiare molte gustosissime alici marinate, purtroppo non trattandole.
In cosa consiste il trattamento termico? Nell'abbattere il pesce fino al cuore a -20° per almeno 24 ore, se volete mangiarlo a casa vi consiglio di metterlo nel congelatore per almeno 3 giorni.
Dei pesci infestati fanno parte anche i crostacei, seppur in un momento di vita del batterio meno pericoloso, quindi anche Gamberi e Scampi che tanto amo da crudi, vanno abbattutti.
Gli unici che non soffrono di questo problema sono i molluschi (ostriche, tartufi,  ecc..).
Un paio di mesi fa, in un locale di Ponte San Giovanni, sono stato letteralmente cacciato per aver rifiutato di mangiare una tartare di tonno, il proprietario è venuto a portarmi la tartare dicendomi "mezz'ora fa questo tonno era vivo" la mia risposta....ve la lascio immaginare.
Non abbiate timore di chiedere se il pesce è stato abbattuto, anche se mangiate una bistecca di tonno va abbattuta, in quanto al cuore non raggiunge mai i 60° necessari per sanificare pesce.
Inoltre vi invito a guardare questa puntata di Annozero che parla di pesce in Italia:
Per qualsiasi domanda o chiarimento sono a disposizione.

Grazie

giovedì 2 febbraio 2012

LA SORPRESA... ORMAI NON PIU' TALE!!!

Non ce la faccio a tenermi questa cosa fino al 9 febbraio, sono troppo felice di farvi conoscere di che si tratta. Sono riuscito a reperire uno Champagne unico nel suo genere.

Comme Autrefois di Francois Bedel.
Uno Champagne unico e inimitabile, tanto per iniziare è un Pinot Meunier 100%, non millesimato ma del 1998, prodotto da una delle più importanti aziende Biodinamiche dello Champagne, questo vino viene affinato in barrique per poi effettuare il tiraggio direttamente con il tappo in sughero, tappo che poi viene legato con dello spago manualmente.
Una rarità assoluta, vera chicca per tutti noi.
Per avere qualche informazione in più potete scaricare la scheda tecnica del prodotto da Winetrip - Comme Autrefois , certi della vostra curiosità vi invito a prenotare con anticipo in quanto i posti sono molto limitati.
La serata si terrà a Bastia Umbra presso il ristorante Oro al prezzo di € 60, pubblicherò i dettagli definitivi tra qualche giorno.

Grazie e a presto

Piccioni Alesio
3475871111

domenica 29 gennaio 2012

Winetrip 3 - Viaggio in Champagne

Carissimi amici,  si parte per lo Champagne, i veri amanti del vino non potranno mancare ad una serata unica nel suo genere e con un prezzo davvero competitivo.
Durante il nostro viaggio attraverseremo le quattro zone fondamentali della regione dello Champagne, ma anche i principali vitigni ed i metodi di produzione.
Come al solito ci saranno informazioni, dati e curiosità sul re delle bollicine.
Il tutto senza perdere di vista anche le tipicità gastronomiche.



Le Tappe Enologiche

Cotes Des Blancs:
Claude Cazals - Blanc de Blancs (100% Chardonnay)

Vallée De La Marne:
Franck Pascal - Cuvée Harmonie (100%Pinot Meunier)
H.Goutorbe - Rosè Brut
F.Bedel - Comme Autrefois

Montagne De Reims:
J.Lallement - Brut Grand Cru

Cotes Des Bar:
Roses De Jeanne - Inflorescence (100% Pinot Noir)

E quelle gastronomiche
Trota alla Reims, cavoli ripassati e crostini;
Crema di patate, mousse di roquefort e capriolo;
Pedino di maiale farcito e brasato, purè di broccoli e cavoli;
Crostata alla marmellata di lamponi.

 
Costo della Serata € 60,00






venerdì 20 gennaio 2012

Viaggio a Bordeaux. Le tappe definitive.

Carissimi amici delle eccellenze, ecco a voi i dettagli:

Le Delizie del Borgo
26 gennaio 2012 ore 20.30
Viaggio a Bordeaux, le teppe definitive:

Foie gras au chalumeau
 Graves - Grand Enclos du Château de Cérons 2009

Terrine de canard aux pruneaux
Margaux – Chateau du Terte 2008

Le riz avec du boeuf
Pomerol – Chateau Moulinet 2000

L'agneau avec sauce bordelaise
Pauillac – Chateau Clerc Milon 2006

Le Fromage:
Cabecou del Perigord
Pico Chevre
Couloummieres
Médoc – Chateau Sociando Mallet 2005

Bleu Du Queyras
Sauterne – Chateau Raymond Lafon 1999

Pour Terminer
Château de Laubade- Bas Armagnac 1981


La serata è a scopo esclusivamente culturale, viene resa possibile grazie alla collaborazione tra Winetrip e Le delizie del Borgo.
Il costo per la partecipazione alla serata è di €60.
I posti disponibili non sono molti e vi pregherei di confermare quanto prima la vostra partecipazione a:
0742 361608 Le delizie del Borgo
347 5871111 Piccioni Alesio
349 2400585 D'Agapiti Barbara

martedì 17 gennaio 2012

Contraddizioni, mitologia, ideologia spicciola. Il Foie Gras.

Oggi si parla di un alimento che spacca in due le folle meglio di qualsiasi derby e di qualsiasi referendum, il Foie Gras.
Prendo spunto da alcune affermazioni che i "soliti faciloni" ti fanno quando si parla di questo pregiatissimo alimento.
Dal blog http://www.ilsestogusto.com/  prendo la mia risposta ad una signora che lamentava la crudeltà della produzione del pregiato ficatum.
Buongiorno, vorrei rispondere alla signora Rosy.
Ogni volta che si parla di foie gras escono fuori mille legende.
Innanzitutto, in alcuni paesi del mondo è stata proibita la produzione, come l'Italia, ma non la commercializzazione o il consumo.
Per poter produrre foie gras d'anatra o d'oca, gli animali devono essere perfettamente sani, per i primi 4/6 mesi della loro vita vivono a terra in spazi verdi molto grandi senza limitazioni di movimento, solo negli ultimi sei giorni di vita vengono chiuse in gabbie piccole e viene fatto il gavage (ingozzamento)
L'ingozzamento altro non è che una riproduzione di quello che questi animali fanno naturalmente. Spiego meglio, essendo animali migratori in grado di volare anche per 7 giorni senza mai fermarsi, sono in grado di accumulare una quantità di cibo sufficiente a fargli superare le lunghe traversate, è per questo che il fegato ingrossa. L'oca o l'anatra sono dotate del "gozzo" che è una sacca naturale, del tutto simile a quella dei ruminanti, che si trova alla base del collo.
Con l'ingozzamento, che dura 3 secondi per 6 volte al giorno per massimo 6 giorni, altro non si fa che riempire questa sacca con un alimento (mais bollito) di cui gli animali sono ghiotti, questo fa si che il fegato ingrossi, senza sofferenza alcuna da parte degli animali.
Quindi secondo lei soffre di più un anatra da foie gras o una gallina da uova? O crede che il cappone sia felice di esser castrato per arrivare bello grasso a natale?
Potrei continuare per ore a parlarle di come vengono allevati i maiali da carne ma vorrei risparmiarmelo.

Questa fu la mia risposta.

Per quanto riguarda le contraddizioni, la prima enorme e probabilmente pilotata politicamente è la seguente, dal marzo 2007 ne è stata proibita la produzione nei 29 paesi della Ue ad esclusione dei paesi dove è "usuale" la produzione (Francia e Ungheria ndr). Nel 2008 il prodotto Foie Gras del Périgord è diventato IGP.
Quindi riassumendo, la stessa commissione ha detto che è fuorilegge in Italia ma è Igp in Francia, secondo voi?
L'Ungheria (le quali aziende produttrici sono di proprietà o controllate da francesi e italiani ndr.) ha fatto ancora di meglio, accedendo ai fondi europei per lo sviluppo agroalimentare ha sovvenzionato le aziende produttrici con circa 50mln di €uri...nostri... Secondo voi?
La terza e peggiore di tutti è che l'Italia è stata l'ultima a recepire alcune direttive comunitarie del 1999 sulle produzioni con coinvolti animali.
Vedete questo video trasmesso dal Tg1 sulle galline ovaiole, alle quali vengono tagliate ali e becco per evitare il cannibalismo e che fino ad oggi vivevano in 5 (fino al 1998 erano in 10) dentro gabbie di 23cmX23cm, per 2 anni al caldo e senza vedere la luce del giorno e della notte.
Cercando in rete si trova di tutto, l'Ideologia Spicciola a cui mi riferisco è sempre e solo quella di chi non vuole aprire gli occhi e che non si fa domande concrete.
Non si può, nello stesso paese, far coesistere allevamenti di galline ovaiole (finanziati anche questi con soldi pubblici) e abolire il foie gras, non ha alcun senso, se non per le lobby di produttori, che IO conosco benissimo.
Con questo non dico che la produzione non è cruenta, ma non lo è più di altre ritenute "normali".


Alesio Piccioni

domenica 15 gennaio 2012

2° tappa, Viaggio a Bordeaux.


Amici di Winetrip, siamo appena tornati dalla Borgogna che si parte per Bordeaux.
Il 26 gennaio presso Le Delizie del Borgo di Bevagna, in compagnia dei nostri amici Ombretta, Simone e Amedeo, andremo a vedere cosa succede a Bordeaux, sperando di trovare le risposte alle domande che tutti si pongono:
Perchè il mondo intero aspetta questi vini?
Valgono davvero così tanto o è solo una forza mediatica?
Per capirli meglio ne assaggeremo alcuni dalle più importanti zone:
da Saint Emilion - Chateau Cheval Noir 2005
da Margaux - Chateau Du Tertre 2008
da Pomerol - Chateau Mulinet 2000
da Pauillac - Chateau Clerc Milon 2006
dal Médoc - Chateau Sociando Mallet 2005
dal Graves - Smith Haut Lafitte 1998
Assaggiamo anche qualcosina di ammuffito....
Sauternes - Chateau Raymond Lafon 1999
Dopo di che resta solo andarci di persona.....
A breve vi darò comunicazione dei prezzi e dei posti disponibili per la serata.
Grazie

martedì 10 gennaio 2012

Sorpresa per gli amici della Borgogna!!!

Sono appena rientrato a casa, mi metto a giocare sul divano con Elena, mentre Michela prepara la cena.
Prendo la posta, quando tra bollette e comunicazioni varie ti esce fuori una busta sul verde sbiadito con un gran bel marchio..... Maison Louis Latour....
Apro la busta e leggo:
Egregio Sig. Alesio Piccioni
Per ringraziarla del suo impegno nel promuovere i nostri prodotti e a nome della Borgogna tutta,  le inviamo, sperando di farle cosa gradita 3 delle 3600 Magnum di un nostro vino dal significato storico.

Vin Du Bicentenaire  1797 - 1997
Questo vino fu prodotto per la prima volta nel 1897 da Luigi Latour per celebrare il centenario della Maison Louis Latour.
Cento anni dopo siamo lieti di offrire un vino prodotto con la medesima passione e tradizione di allora.

....insomma ragazzi... dobbiamo assaggiare anche questo pezzo di storia.....

Siete pronti?!?!?!?!?

mercoledì 4 gennaio 2012

Viaggio in Borgogna - le tappe definitive

Carissimi amici appassionati, ecco cosa aspetta a chi parteciperà e cosa si perde chi non ci sarà, il 12 gennaio durante il primo Viaggio in Borgogna presso l'Osteria del Bosco - Bosco alle 20.30.

Cremant de Bourgogne cuvee tastevinage - Caves Bailly Lapierre

Bourgogne Aligotè 2009 - Domaine Brono Clair
Chablis 1er cru "Vaillon" 2008 - Maison La Chablisienne
Meursault 1er cru "Blagny" 2003 - Domaine Pierre Matrot

Marsannay 2008 - Domaine Méo-Camuzet
Morey Saint Dénis 1996 - Maison Louis Latour
Corton Grand Cru 2005 - Domaine Antonin Guyon

Distillati di frutta.



Per gli avventori non mancheranno delle sorprese.

Per confermare la vostra presenza e soprattutto per assicurarvi un posto:
075 5917035 - Osteria Del Bosco
349 2400585 - Barbara D'Agapiti
347 5871111 - Alesio Piccioni

Grazie a tutti

lunedì 2 gennaio 2012

Winetrip parte per il "Viaggio in Borgogna"

Avete capito bene! Si parte!
Il 12 gennaio alle 20.30 Winetrip trasformerà "L'Osteria del Bosco" in "L'Auberge de la Forèt".





Faremo una degustazione enogastronomica della magnifica zona francese della Borgogna, con vini, formaggi e piatti tipici.
Tutti siete curiosi di sapere che cosa si assaggerà, vi anticipo il percorso vinicolo e vi faccio aspettare ancora per i dettagli.
Iniziamo con un Cremant de Bourgogne per poi attravesare la produzione dei vini bianchi attraverso diverse aree per poi e vitigni, Bourgogne Aligoté 09 - Chablis 1er Cru 08 - Mersault 03.
Per poi approdare nei magnifici vini rossi, fatti con Pinot Nero il nobile vitigno di cui tutti siamo innamorati, Marsannay 08- Beaune 05 - Morey St. Denis 96, per finire con una sorpresina.....

Il costo della serata è di 45€, e riusciamo a contenere così tanto i costi grazie all'appoggio di Winetrip e di Luigi, patron dell'Osteria del Bosco.
Le nostre serate sono ad esclusivo scopo di crescita culturale, non hanno sponsor ne scopo di lucro, non sono delle lezioni ma sono serate tra amici.

Grazie

P.S. pazientate qualche ora che vi darò anche i dettagli del cibo e dei vini.